Spancata da powerlifter? No, trattasi semplicemente di un press a spalla semi addotta, con proiezione di carico su plesso solare e presa “stretta”. I motivi di questo particolare settaggio, sono individuabili in ragioni prettamente biomeccaniche e NON di carattere prestazionale. Malgrado sussista una certa somiglianza con la panca da PL, la versione da me proposta nasce per selezionare perlopiù il deltoide, in particolare il fascio anteriore. Ciò significa che questo esercizio potrà tranquillamente sostituire una qualunque altra variante di “lento”, movimento notoriamente finalizzato alla stessa area muscolare (considerando la spalla extra ruotata). Ma dove differisce il Deltoid press rispetto alle classiche spinte sopra la testa? Soffermiamoci sul fotogramma che ho opportunamente bloccato e guardiamo alla posizione dell’omero rispetto alla linea di forza. Risulterà perpendicolare ad essa in una posizione muscolare pressoché eccentrica, con il risultato di una curva di forza massima in sede di allungo del deltoide. In soldoni l’esatto (o quasi) opposto di un lento, indipendentemente che sia fatto con bilanciere o manubri. Una meccanica peraltro già osservata nelle consuete dip alle parallele (che infatti insisto ad associare ai deltoidi e non ai tricipiti), con la differenza di un ROM tagliato prima di entrare nel settore critico dello stesso movimento (riduce lo stress meccanico sulla struttura della cuffia). La presenza di una panca declinata, oltre a modulare l’ampiezza dello stesso ROM, sarà indispensabile per ridurre sensibilmente la distanza dal complesso glenoideo al bilanciere, altro fattore indispensabile per aumentare la stabilità della testa dell’omero, specie con alti carichi. Il motivo del multipower è palesemente tecnico, e si commenta nella creazione di una necessaria “costante” di allineamento presa-gomito, motivo per cui NON occorrerà distendere completamente le braccia. Nel video una serie a cedimento tecnico con negativa controllata.