I movimenti che normalmente ci permettono d’interagire con l’ambiente circostante, nell’ambito dell’attività motoria vengono definiti FUNZIONALI.
Poiché in un’ottica di globalità sarebbe innaturale muoverci e lavorare con l’impiego selettivo dei nostri muscoli, l’allenamento funzionale, per essere definito tale, non può prevedere particolare isolamento.
Quest’ultimo è a tutti gli effetti prerogativa del movimento di muscolazione, che viene ripetuto verosimilmente fino all’esaurimento di un’area muscolare più ristretta, e questo anche nel gesto multiarticolare.
Strumento prediletto nel mondo del “functional training”, da ormai una quindicina d’anni incontriamo il TRX. Questo attrezzo nasce quindi per supportare un concetto di allenamento più sistemico, ergo dalle catene motorie più ampie rispetto a quelle generalmente impiegate nell’ambito della sala pesi. Tuttavia, poiché questo interessante strumento ha fatto della propria duttilità il suo cavallo di battaglia, non si esclude la possibilità di utilizzarlo con finalità differenti.
Il mio riferimento torna al solito gesto di muscolazione, “autisticamente” ripetuto dentro ad uno specifico ROM con il minimo coinvolgimento di sistemi accessori. In altre parole selettività. Ecco ciò che vedremo nel video allegato, dove propongo un allenamento total body strutturato su movimenti antagonisti.